Comune di Campi Bisenzio

Distretto dell'Economia Civile

Il primo Distretto dell'Economia Civile a Campi Bisenzio


Punto di arrivo e punto di partenza

L'Amministrazione comunale di Campi Bisenzio ha un'idea alla base di tutto il lavoro in corso: realizzare una città resiliente e collaborativa. Su questo obiettivo finale l'orizzonte a cui tendono le varie azioni (che partono da lontano con i primi processi di partecipazione realizzati nel 2014 fino alla sperimentazione del primo festival) è il ritrovamento di una comunità centrata sulla coesione sociale e sulla sostenibilità e tesa a uno sviluppo il più possibile capace di dare possibilità inclusiva di crescita, autonomia, felicità a tutti gli abitanti del contesto. Per fare questo, nell'evoluzione del progetto e soprattutto nella capacità di muovere il percorso in relazione alle criticità del momento (forte debolezza di soluzioni legate ai grandi temi...autonomia giovani, lavoro, cura del proprio ambiente, appartenenza condivisa al proprio contesto di vita) ma anche alle potenzialità del nostro tempo (rinascita di processi legati alla relazione fra le persone, stimoli verso processi e sistemi collaborativi, ecc), la tensione in termini di elaborazione culturale e di pratiche, è rivolta alla costruzione di una relazione forte tra i
cinque sistemi principali in un contesto urbano: istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e i cittadini. Dove la vera novità è l'inserimento dell'economia come motore orizzontale (al pari degli altri) e centrale (come gli altri). E per immaginare una economia che davvero sia spalla di istituzioni e società civile in questo processo, la teoria e la pratica di contesto si attestano su quell'economia che è chiamata "civile".

Il Distretto

Per costruire praticamente questo processo prima culturale e poi operativo si istituisce un distretto. Ovvero un cantiere permanente di lavoro e di sperimentazione.
Il primo Distretto "dell'economia civile per la città resiliente e collaborativa" in Italia si impegna a immaginare e costruire una realtà urbana in grado di sviluppare delle risposte innovative a bisogni sociali, economici e ambientali in uno spirito di comunità e in grado di costruirsi grazie all'impegno di istituzioni, società civile e in particolar modo di quella economia "civile" che è fondamentale per lo sviluppo e la crescita di un contesto di persone e del suo benessere. In particolare nel primo anno di vita il Distretto è finalizzato, in questa cornice culturale, a mettere in pratica gli impegni scaturiti dagli esiti del primo Festival dell'economia civile e a istituire 4 tavoli di lavoro.

I tavoli di lavoro

I tavoli di lavoro sono finalizzati allo studio e all'elaborazione di pratiche di valore che possono contribuire alla realizzazione di un distretto dell'economia civile per la città resiliente e collaborativa. Pratiche di valore che sono azioni, prassi, processi e contesti che producono, appunto, valore per la comunità. Queste PRATICHE DI VALORE non possono che incrociare i 5 sistemi fondamentali, o per meglio dire i 5 sistemi si devono incrociare attraverso queste pratiche. Le pratiche sono efficaci se coinvolgono quindi economia, territorio, istituzioni, scuole-università, cittadini. Sono perciò le pratiche che trovano sintesi tra i cinque sistemi che interessano lo studio del tavolo. Queste PRATICHE DI VALORE sono di tipo civico, sociale, culturale e economico. A titolo solo esemplificativo e
non esaustivo le pratiche di valore riguardano azioni, prassi e processi che attivano o migliorano Beni Comuni, che promuovono la formazione, occasioni di lavoro particolarmente per la fascia giovanile e dei nuovi, che migliorano l'ambiente e il rapporto delle persone con l'ambiente. I tavoli di lavoro sono organizzati per temi (aree di lavoro), ci partecipano soggetti locali e nazionali afferenti ai 5 sistemi di riferimento (istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e i cittadini), sono coordinati da un partner (o da soggetti segnalati dal gruppo di lavoro del Distretto) e hanno degli obiettivi che rappresentano contemporaneamente anche gli step temporali di lavoro.

Aree di lavoro

Le pratiche di valore devono riferirsi a un'area di lavoro che già il primo festival ha individuato come fondamentale.
Le pratiche di lavoro si riferiscono perciò a queste 4 aree:
1. Welfare di Comunità;
2. Rigenerazione dei Luoghi e spazi di Comunità;
3. Nuovi modelli energetici ed economia circolare;
4. Lavoro, giovani e processi di formazione

Obiettivi e scaletta di lavoro dei tavoli


1-costruzione delle precondizioni necessarie alla costruzione di processi virtuosi verso lo sviluppo del Distretto
(ovvero a titolo di esempio: le azioni che rappresentano pratiche di valore devono prevedere la presenza di tutti e
5 i sistemi:Pubblico, Attori economici, società civile, cittadini e scuola/università);
2-definizione del "vantaggio" (e/o vantaggi) per il soggetto economico (vero attore centrale e "nuovo" nel processo
di sviluppo di comunità avviato con il Distretto);
3-definizione e scelta degli strumenti pubblici (a titolo di esempio il SIA per il tavolo welfare, o le borse di studio
promosse dalla collaborazione dei 5 sistemi a favore dei giovani del territorio per il tavolo lavoro-giovani);
4-definizione e scelta delle azioni (a titolo di esempio l'alternanza scuola lavoro o il riutilizzo sociale e economico
di un bene per il tavolo lavoro-giovani);
5-costruzione con gli attori di una "carta d'impegno" finalizzata allo sviluppo del Distretto

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