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Come difendersi dalle zanzare

Sicuramente l'insetto maggiormente fastidioso, che oramai da diversi anni ha infestato la Piana Fiorentina è rappresentato dalla zanzara tigre. La zanzara tigre (nome scientifico Aedes albopictus) è un insetto lungo 5-8 mm, con anelli bianchi su zampe e addome e un'evidente linea longitudinale bianco-argento su capo e dorso. Originaria delle foreste tropicali del sud-est dell'Asia, ha viaggiato tra i continenti grazie al commercio navale di copertoni d'auto (presente in Italia dall'inizio degli anni '90). Particolarmente attiva tra aprile e ottobre; ama i luoghi aperti, ombreggiati, ricchi di vegetazione e umidità; durante le ore più calde si rifugia all'ombra nell'erba alta o nelle siepi; depone le uova in corrispondenza di piccole raccolte di acqua ferma. È molto aggressiva, vola silenziosamente a bassa quota e può infliggere più punture in poco tempo (punge di giorno, soprattutto primo mattino e tardo pomeriggio).

Zanzara tigre

Il ciclo di sviluppo della Zanzara Tigre

Il breve ciclo di vita della zanzara tigre è caratterizzato da 4 fasi. Le uova sono deposte in pacchetti sulle pareti del contenitore in cui ristagna l'acqua, incollate appena sopra il livello dell'acqua; la loro schiusa avviene dopo qualche giorno e soltanto quando queste vengono sommerse dall'acqua (es. dopo pioggia o annaffiatura). Le larve che fuoriescono dalle uova sono di forma allungata, vivono in acqua, si nutrono di particelle alimentari e microrganismi acquatici, respirano aria atmosferica mediante un sifone e attraversano stadi di progressivo accrescimento (da 1 a circa 10 mm) fino a trasformarsi in pupe. Quest'ultime, chiuse in un involucro a forma di virgola, compiono una completa metamorfosi, si dotano di ali ed emergono dalla superficie come adulti. La zanzara tigre adulta si nutre di liquidi vegetali, ma la femmina (con apparato boccale pungitore) è anche parassita ematofago, ovvero si nutre di sangue necessario a maturare le uova. Ogni femmina vive in media 20-35 giorni e può quindi deporre nella sua vita varie serie di uova. In piena estate questo ciclo completo può compiersi in soli 7-10 giorni, quindi anche una minima raccolta d'acqua che si mantenga per più di 6 giorni può trasformarsi in un focolaio.

 
Trattamento con antilarvali

Gli interventi su aree pubbliche

Come ogni anno il Comune di Campi Bisenzio, nel periodo compreso tra fine aprile e fine ottobre provvede, tramite Quadrifoglio S.p.A a combattere la proliferazione delle zanzare nelle aree pubbliche.
Il programma prevede interventi di monitoraggio e trattamento nei seguenti luoghi:
- Strade urbane, con particolare riguardo ai potenziali focolai dei pozzetti, canditoie e bocche di lupo per un totale di circa 10.000 punti.
- Aree verdi pubbliche, con particolare riguardo ai potenziali focolai, vasche, pozzetti o stagnazioni d'acqua (per il trattamento larvicida) e delle siepi e folta vegetazione (per il trattamento adulticida).
- Fossi e canali a scorrimento molto lento (quasi nullo nel periodo estivo) e con varia vegetazione in alveo. 
I metodi utilizzati per la lotta alla zanzara sono sostanzialmente i seguenti:
- Monitoraggio con ovitrappole e pesca di larve, che serve per verificare lo sviluppo delle zanzare e l'efficacia dei trattamenti messi in opera.
- Trattamenti antilarvali, i più efficaci perché servono a bloccare lo sviluppo delle larve, dalle quali nascono le zanzare. In genere ogni focolaio, anche di pochi centimetri, può portare allo sviluppo di migliaia di zanzare. L'operatore si muove a piedi, trattando strada per strada e immettendo in ciascuno dei 10.000 potenziali focolai, una compressa di larvicida. Il trattamento viene ripetuto sei volte nell'arco della stagione. Nei fossi e canali il prodotto larvicida viene distribuito in forma liquida.
- Trattamenti adulticidi, i meno efficaci e i meno indicati per tutelare ambiente, animali, vegetazione e persone. Vengono effettuati con prevalenza all'alba e quando il monitoraggio segnala che il trattamento antilarvale non è stato sufficiente, usando prodotti a base di piretro e permetrina. 
È necessario tenere conto del fatto che tutto ciò si svolge esclusivamente sulle aree pubbliche come sopra elencate che rappresentano solo il 30% della superficie cittadina interessata; in altri termini ben il 70% delle aree soggette a infestazione appartengono ai privati (giardini, cantieri, orti, pertinenze di aziende).

 
evitare i ristagni d'acqua

Cosa possono (e devono) fare i cittadini?

Nelle città più del 70% dei focolai di zanzara tigre si trova in area privata, dunque è indispensabile che anche i cittadini facciano la propria parte all'interno delle aree di loro competenza, mettendo in atto adeguate misure di prevenzione e trattamento in giardini privati, corti interne, piazzali condominiali, terrazzi, balconi ed orti.
Il primo passo consiste nell'attenta osservazione della propria area, alla ricerca di tutte le raccolte d'acqua (anche minime) che possano costituire possibili focolai di larve. Ogni ristagno deve essere eliminato oppure, se ciò non è possibile, trattato adeguatamente. Di seguito si riportano azioni semplici ma efficaci nella lotta alle zanzare.

Evitare o eliminare i ristagni di acqua
Per evitare di avere zanzare presso la propria abitazione occorre tenere ben presente che la zanzara non percorre chilometri e neppure 200 meri, dunque nasce dove trova acqua ristagnante e vive presso aree con zone ombrose dove può proteggersi dai raggi solari. Se dunque vogliamo evitare che le zanzare depongano le uova e impedire l'eventuale formazione di focolai, sono sufficienti poche sempliciazioni:

 
  • eliminare i sottovasi o evitare il ristagno di acqua al loro interno per più di 4-5 giorni;
  • impedire i ristagni di acqua piovana sopra teli o teloni utilizzati per coprire materiali;
  • verificare periodicamente che le grondaie e i canali di scolo non siano ostruiti;
  • non lasciare all'aperto contenitori che possano raccogliere anche piccole quantità di acqua (barattoli, ciotole per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici ...) e tenere rovesciati gli annaffiatoi;
  • coprire bidoni, secchi, cisterne, vasche o altri contenitori utilizzati per la raccolta d'acqua negli orti con coperchi ermetici, teli ben tesi o reti zanzariere;
  • svuotare di frequente i vasi portafiori dei cimiteri e utilizzare di preferenza fiori sintetici per evitare l'utilizzo di acqua;
  • chiudere con zanzariere l'accesso a scantinati e locali ripostiglio;
  • evitare di mantenere vicino alla propria abitazione folte siepi e erba alta.
 
Larve zanzare

Trattare le raccolte d'acqua non eliminabili

Quando non è possibile evitare o eliminare i ristagni d'acqua, ad esempio in caso di caditoie o pozzetti grigliati (presenti nelle strade, ma anche in corti interne, vialetti condominiali e piazzali di parcheggi e garages) occorre utilizzare opportuni prodotti larvicidi che, agendo sugli stadi larvali delle zanzare, impediscono di completare lo sviluppo in acqua degli insetti ed uccidono le larve prima che si trasformino in adulti. I principali prodotti per il trattamento larvicida in commercio sono due:
-  Bacillus thuringiensis (larvicida biologico, consigliato per il trattamento di vasche ornamentali ed altri contenitori di acque chiare, somministrato ogni 7-10 giorni); 
- Diflubenzuron (larvicida chimico a bassissima tossicità, adatto per il trattamento di caditoie e pozzetti grigliati, somministrato ogni 3-4 settimane). 
I trattamenti devono essere eseguiti regolarmente e senza interruzioni dall'inizio di Aprile alla fine di Ottobre (con ripetizioni in caso di forti piogge o temporali), attenendosi sempre alle indicazioni riportate sull'etichetta del prodotto.

 
la zanzare può essere un problema sanitario

Le zanzare possono essere un problema sanitario

È utile ricordare che zanzare oltre ad essere fastidiose per le loro punture, possono essere anche vettori di malattie virali (es. chikungunya e dengue).
Il virus della Chikungunya è presente in Africa, nel Sud-est asiatico e nell'area dell'Oceano Indiano.
Il virus della Dengue è presente in America centrale e Sud America. La zanzara tigre è in grado di trasmettere il virus della Chikungunya e il virus della Dengue.
Nel Comune di Campi Bisenzio non si sono mai registrati casi di febbri da Chikunguya o Dengue, ma in Emilia Romagna, si sono verificati l'anno scorso alcuni casi autoctoni di febbre da Chinkungunya. Non è il caso di allarmarsi, ma tutti insieme, di impegnarsi maggiormente a combattere un insetto fastidioso e potenzialmente pericoloso. 

Link utili:
http://www.zanzaratigreonline.it/
http://www.epicentro.iss.it/

 
 


Ultima Modifica: 16/06/2022

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