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Chiesa del convento delle suore Carmelitane di Santa Teresa del Bambin Gesù

Convento delle Bettine - foto Andrea Bonfanti

via Torricella

Nell'ingresso del convento è conservata una pala d'altare centinata L'incoronazione della Vergine.
E' un olio su tela che risale al 1642. Rappresenta l'assunzione di Maria Vergine al cielo per opera dello Spirito Santo raffigurato come colomba.
Nella parte inferiore del quadro sono rappresentati sei santi e il vescovo S.Giusto titolare dell'oratorio. 

 
 

L'oratorio di San Giusto, comunemente chiamato il chiesino, è inglobato nel convento delle Bettine, fin dalla nascita del complesso. Questo piccolo luogo di preghiera era prezioso per il popolo di S.Martino diviso, dal Bisenzio, dalla propria chiesa parrocchiale.
L'oratorio risale al 1300 e fu edificato dai Mazzinghi dopo la deviazione del fiume. Oggi è completamente restaurato dopo l'alluvione del 1966. 
 

La chiesa, consacrata il 20 ottobre 1887, è dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
E' decorata con terrecotte bianche invetriate e azzurre, realizzate dalle suore che, sotto l'insegnamento di Bettina, diventarono bravissime artiste. 
 

Nella cappella troviamo la tomba della Beata; il corpo, conservato in un primo momento nella cappella Sarri, fu qui traslato nel 1912 con un gran concorso di popolo. 
 

Il refettorio è una delle stanze più affascinanti del convento e conserva ancora le tavole, scelte dalla Beata, le decorazioni, il soffitto e la bellissima Ultima cena, bassorilievo in terracotta eseguito dalle suore nel 1904. L'opera è liberamente ispirata al capolavoro di Leonardo: l'impostazione delle figure, la tavola apparecchiata e lo sfondo danno un gran senso di profondità.
Tutta la stanza invita al raccoglimento, alla preghiera e alla riflessione. 
 

La stanza delle Madri è una bella sala dove sono conservati i ritratti di tutte le Madri Superiori che si sono succedute dalla morte della Bettina fino ad oggi. La madre viene eletta da un Capitolo. Queste donne velate, consacrate a Dio, ma vive in ogni momento della storia, sono l'esempio di un cammino di fede e di amore e un punto fermo per tutte le suore in Italia e nel mondo. 
 

Della camera, dove la Bettina ha trascorso gli ultimi mesi della sua malattia, colpisce soprattutto la sua austera semplicità. Il dolore fisico non ha mai piegato la Beata che ha conservato una grande lucidità fino alla fine. 
 

La sua volatina, così lei chiamava la morte, avvenne il 23 aprile 1910.
 

 
Immagine panoramica del convento delle Bettine - foto Andrea Bonfanti
 

La Storia

Quando Teresa Maria Manetti decise di dedicare la propria vita a Dio scelse una casupola sotto l'argine del Bisenzio da condividere con due amiche. Avevano due sedie, in tre, un focolare e il bisogno di isolarsi per riflettere e pregare, ma la morte di una donna e la cura per due orfanelle cambiarono i progetti di Teresa che diventò mamma e comprese che da lei si chiedeva molto di più che preghiera e contemplazione. 
 

Le orfanelle, o comunque le bambine affidate al conventino, aumentavano e il conventino diventò così un punto di riferimento per molte donne di S.Martino. Raccogliersi a fare la treccia o a rammendare gli abiti era un'abitudine e gravitare intorno a Bettina significava condividere i problemi e trovare la forza per superarli. Il conventino oggi è restaurato ed è luogo di preghiera e riflessione. 
 

Nel 1879 Bettina firmò il contratto d'acquisto di un piccolo e disadorno oratorio dedicato a S. Giusto. Questa chiesetta era prossima ad altre abitazioni, cadenti e povere, e Bettina vi immaginò il suo convento. Tutta la popolazione, che aveva imparato ad amare quella donna generosa, fu pronta ad aiutarla. Insieme ad alcuni benefattori fu così eretto il convento. 
 

Il maestro muratore, Fortunato Bacci di S.Martino, collaborò con Don Ernesto Jacopozzi e costruì un complesso di funzionali edifici collegati fra loro, che furono terminati nel 1882.
Furono costruiti un muro, un orto, una piccola grotta con la statuetta della Madonna di Lourdes.
 

Bellissime opere sono all'interno del convento: mobili e suppellettili donate da illustri benefattori come i Nuti, i Sarri, gli Antinori e i Rucellai. Lo stato attuale del convento, finemente restaurato, è opera dell'ingegnere Alfiero Morelli. 
 

Bettina, figlia di S.Martino, serberà sempre una sottile vena di saggezza popolare pur divenendo corrispondente delle più nobili famiglie dell'epoca.
La sua ricchezza interiore è tanta, che dal suo piccolo ritiro sotto l'argine giunse a fondare conventi ovunque, perfino in Libano. 
 

Le sue figlie, orfanelle e poi signorine di buona famiglia, non si limitarono alla preghiera, diventarono artiste, musiciste e ricamatrici eccezionali. Oltre ad elevare le loro doti materiali. Bettina riuscì ad accostarle a Cristo con la contemplazione e l'adorazione perpetua del Corpo di Gesù nella chiesa del Corpus Domini a Firenze. 
 

Nonostante una grave malattia, Bettina continuò ad esortare quanti venivano a lei fino alla morte.
 

Nell'ottobre del 1986 Papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata Beata.
 

Tratto dal Testo: Visite guidate al Convento delle Bettine a Campi Bisenzio a cura dell'Associazione Campi per Campi.
 



Ultima Modifica: 05/06/2014

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