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Timido, solitario, schivo, inadeguato, escluso, riservato, introverso, sfigato, goffo e chi più ne ha più ne metta. La letteratura pullula di personaggi come questi, alle prese con le proprie fragilità emotive, convinti di non avere nulla di speciale. Per questo spesso rimangono a guardare il mondo sentendosene estranei. Come il protagonista del romanzo di Chbosky, Charlie, il "ragazzo da parete", quello che alle feste non balla e fa da tappezzeria. O il bambino timido che racconta la sua storia nel recente Di chi è la colpa di Piperno. E come non ricordare il celebre Mr Darcy di Orgoglio e pregiudizio, così introverso da restare un po' antipatico a tutti? Scopriamoli nei romanzi che abbiamo raccolto per la vetrina di questo mese.
"Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no...ah no: se si balla non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?"
Ecce Bombo, Nanni Moretti