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Recensione di Francesca Cecchi -15 luglio 2004

Immagine della copertina del libro Zazie nel metrò di Raymond Queneau

Zazzie nel metrò

Raymond Queneau
Traduzione di Franco Fortini ; con un saggio di Roland Barthes e una testimonianza di Louis Malle ; appendice biobliografica a cura di Giacomo Magrini
Torino : Einaudi, c1994
188 p. ; 20 cm (Einaudi tascabili. Letteratura ; 188)
Trad. di: Zaie dans le métro
Collocazione: P 843.914 QUE

 
 

Chi è Zazie? Solo una bambina sui dodici anni che viene affidata dalla madre, troppo occupata col suo amante, allo zio Gabriel.

Unico desiderio della piccola, appena giunta a Parigi, è prendere il metró, ma uno sciopero glielo impedisce. Allora si perde come Cappucetto Rosso nel bosco, ma, a differenza dell'eroina delle fiabe, Zazie è sveglia e indipendente: ha già capito come va il mondo e sa mettere al suo posto il "lupo cattivo", anche senza l'aiuto del cacciatore.

È una monella che non rispetta gli adulti e che apostrofa le persone con parolacce e espressioni volgari (ripete le parole degli altri e vi aggiunge "un c..." oppure risponde con "me ne sbatto"). Nel suo cammino incontra una serie variegata di personaggi, che richiamano alla mente il futuro mondo di Benni e Pennac (che tanto devono allo stile di Queneau): lo zio Gabriel, che si esibisce come ballerina in un locale per gay col nome di "Gabriella" e, per questo, viene preso per un "ormosessuale"; la "dolce" zia Marceline; il tassista Charles che si accapiglia con Gabriel sull'esatta ubicazione dei monumenti parigini; la vedova Mouaque, alla disperata ricerca dell'amore; il satiro-questurino Pedro/Trouscaillon, che cambia sempre aspetto e identità; il pappagallo Laverdure che dice soltanto: "Chiaccheri, chiaccheri, non sai far altro".

In questo libro non è fondamentale la trama: alcune situazioni rimangono, infatti, misteriose e irrisolte. Grande importanza riveste, invece, il lavoro che Queneau opera sul linguaggio, cercando di adattarlo al parlato quotidiano e alternando i vari stili e le varie scritture. Il tutto crea un atmosfera satirica e surreale, che si delinea già dal titolo: Zazie, infatti, desidera salire sul metró (che per lei è più importante di qualsiasi monumento), ma non ci riuscirà mai.

Nell'edizione tascabile Einaudi al romanzo sono stati aggiunti un saggio di Roland Barthes e un'intervista a Louis Malle che ha diretto il film omonimo.

 

 
 



Ultima Modifica: 15/05/2016

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