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A cura di Gianni Cascone e Paola Rosati
Attucci, 2008, 299 p.
Coll. P 853.920 8 GRA
Pagine ostiche, oscure, in cui spazio e tempo si annullano e si torna in un ipotetico utero materno per tentare di rinascere, risorgere.
Il lettore può solo percepire emozioni, dolori, ricordi che si fanno coscienza.
Una moltitudine di uomini e donne che danno voce a ciò che per troppo tempo hanno negato anche a se stessi, la parola scritta è un codice con cui faticosamente uscire dal silenzio e dare dignità al dolore.
Pagine intense alle quali darsi senza la presunzione di capire razionalmente i mille volti di un'umanità ferita.