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Come disse una volta Nabokov «definire una storia "una storia vera" è un insulto all'arte e alla verità». D'altra parte, anche Umberto Eco ha stabilito l'esistenza di un patto tra lo scrittore e i suoi lettori che prevede una cieca fiducia nella realtà dei fatti e dei personaggi che vengono raccontati, fin dalle prime pagine. Al di là della "realtà della finzione di un romanzo", la letteratura ha da sempre e spesso attinto da qualcosa di veramente accaduto, inserendo nel racconto l'ingrediente del reale in diversa percentuale, fino a trasformarsi in "non fiction".
Per mettervi poi a disposizione qualche lettura di evasione in questo mese di vacanze, troverete anche storie molto verosimili ma completamente inventate: personaggi così empatici che saranno difficili da dimenticare, una vita umana e popolare raccontata nella sua verosimiglianza grazie a un'acuta osservazione sociale, perfette traslazioni narrative della realtà che farebbero felice Nabokov e darebbero soddisfazione a Eco.
P.S. Pensi ancora a Elizabeth Short? Io lo faccio in continuazione. Non la odio, semplicemente la penso. È piuttosto strano, visto tutto il tempo che ormai è passato.
Dalia Nera, James Ellroy