1. Vai ai contenuti
  2. Vai al menu principale
  3. Vai al menu di sezione
  4. Vai al footer
Contenuto della pagina

Pieve di Santo Stefano

Pieve di Santo Stefano - foto dell'Ufficio Stampa

Indirizzo

Piazza Giacomo Matteotti, 21 - Centro Storico

 
 
 

Informazioni e orari

Per informazioni telefonare allo 055 892868

 
 

La storia

La Pieve di Santo Stefano a Campi è la chiesa principale del comune di Campi Bisenzio e del suo Vicariato Ecclesiastico.

 

I più antichi documenti attestanti la presenza di una pieve a Campi risalgono all'epoca carolingia (VIII secolo), sebbene studiosi fiorentini del '700 assegnino all'inizio del V secolo la costruzione di chiese dedicate a S. Stefano.

Quando, fra il 1376 ed il 1378, fu edificato il castello di Campi per ordine della Repubblica Fiorentina, la Pieve vi rimase inglobata e da quel momento ne seguì le sorti.

Durante tutto il periodo medievale rimase inalterata, ma dalla seconda metà del '400 iniziò ad allargarsi con la costruzione di cappelle che affiancarono la torre campanaria, la cui base divenne anch'essa una cappella.

Nel '500 e '600, con la costruzione dell'Oratorio della SS. Annunziata, il complesso ecclesiale si allungò verso la piazza, oltre la facciata, mentre all'interno della Chiesa vennero innalzati numerosi altari da parte delle maggiori famiglie locali che si avvalsero per l'arredo pittorico di noti artisti fiorentini.

Il '700 vide l'inizio di una continua e progressiva distruzione dell'edificio originale; nel 1774 vennero rialzate le navate laterali e il campanile affiancato alla navata destra che di quel periodo conserva le forme.

Nel 1813-1835 venne sacrificata l'abside romanica, costruita la volta a botte che nasconderà la copertura a capriata, e rivestito le pietre di stucchi; vennero collocate le stazioni della via Crucis e le nuove campane, venne costruito un nuovo altare e installato l'organo.

Nel 1897 un successivo restauro tentò di ripristinare l'antico assetto, vennero tolti gli stucchi e restaurate parzialmente alcune tele e affreschi deturpati dall'incuria e dai rimaneggiamenti e modifiche apportate.

 

La Pieve segna le tappe della storia e delle dominazioni di Campi e della provincia, e, attraverso le molte ristrutturazioni e i rimaneggiamenti, viene testimoniata l'attività delle famiglie più potenti del luogo.

 
 

Il monumento oggi

La pieve ha subito radicali manomissioni e rifacimenti, tanto da mostrare oggi un edificio completamente diverso dall'originale.

La ristrutturazione della facciata attuale, avvenuta nel 1938 dall'architetto Pietro Sanpaolesi, non fa che completare un processo ormai irreversibile; toglie, infatti, definitivamente alla pieve ogni riferimento romanico.

 
 
Interno Pieve di Santo Stefano - foto di Marcello Ballerini

Cosa vedere

All'interno nella navata sinistra sono da notare al primo pilastro l'acquasantiera in marmo bianco, con lo stemma dei De Troscia, scolpito del 1478; al primo altare l'Annunciazione di Paolo Schiavo risalente al XV secolo.

Entrando nel Battistero troviamo, oltre al fonte battesimale, una statuetta raffigurante San Giovanni Battista dell'inizio del 1500 e la pala d'altare della Madonna in Trono, che raffigura la Madonna in trono col Bambino in braccio con a sinistra i santi Lorenzo e Bartolomeo e a destra San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate.

Dal Battistero si entra nella base del campanile che dal 1496 fu patronato dei Cappellani curati della Chiesa.
Rientrando nella navata si arriva alla Cappella di San Clemente, appartenuta alla famiglia Mazzinghi, un membro della quale appare ritratto nel dipinto sopra l'altare, raffigurante la Comunione per mano di San Clemente, opera del tardo Cinquecento di ignoto pittore fiorentino.

 
 

Sempre in questa cappella trova posto un'altra Annunciazione attribuita a Francesco Curradi della prima metà del '600. Questa tela ricopriva l'affresco di Paolo Schiavo, di identico soggetto, sull'altare della Compagnia.

In una teca di vetro alla base dell'altare è posto un Gesù morto in terracotta della fine del '400 attribuito al padovano Giovanni Minelli, allievo di Donatello.

La Cappella a fianco, intitolata alla Madonna Addolorata, fu per secoli la Sagrestia Vecchia della Chiesa.

Frontalmente troviamo la Cappella del Corpus Domini dove sull'altare si ammira una Crocifissione fra i santi Domenico e Francesco dipinta intorno al 1616 da Leonardo Mascagni. La tela proviene dalla Cappella di San Salvatore.
La parte laterale dell Cappella è affrescata con tre episodi della vita di Santo Stefano, opera del 1927.

 

Nella parte absidale troviamo l'altar maggiore, opera in marmo di Vincenzo Foggini e pervenne alla Chiesa dopo i restauri del 1813.

Dietro l'altar maggiore si può ammirare la Mostra dell'Organo di Armando Falcini ed infine l'Organo, costruito nella seconda metà del '700, restaurato ed ampliato da Michelangelo Paoli, organaio campigiano.

Nella navata destra si trova la cappella dedicata al SS. Crocifisso in cui è racchiusa l'immagine più antica e venerata della Pieve di Campi: il trecentesco Crocifisso ligneo.

 
Interno della Pieve di Santo Stefano -

L'altare è dell'ingegnere fiorentino Leopoldo Genovesi e fu edificato nel 1832.
Appoggiati alla parete destra troviamo due altari: quello di Sant'Antonio da Padova e poi quello di Sant'Antonio Abate qui posti dopo i restauri ottocenteschi. Infine, appoggiata al primo pilastro della navata destra, possiamo ammirare una seicentesca acquasantiera in marmo bianco.

Nella canonica sono presenti Gesù al tempio del 1639, una tela di Santa Lucia e la Fuga in Egitto, una maiolica invetriata di scuola robbiana del XIV secolo raffigurante San Giovanni Battista, tele che ritraggono l'adorazione dei pastori, la Vergine, l'adorazione dei Magi.

Dalla Piazza si accede al teatro parrocchiale, un antico oratorio annesso alla chiesa con pareti decorate con lesene del primo Ottocento.
Qui si trova un'Annunciazione del 1513 che faceva parte dell'arredo dell'altare della Compagnia della SS. Annunziata.

 
 

Notizie tratte da:

 

Approfondimenti

Pubblicazioni relative alla Pieve di Santo Stefano:

 


Ultima Modifica: 01/06/2016

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO