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Chiesa di Santa Maria

Chiesa di Santa Maria - foto di Marcello Ballerini
 
 

Informazioni e orari

Per informazioni telefonare allo 055 8954109

 
 

La storia

La prima documentazione sull'esistenza della chiesa di Santa Maria a Campi risale al 1270, ma, secondo alcuni documenti, già dal XII secolo la chiesa pagava le decime alla Diocesi di Firenze. 

La chiesa di Santa Maria a Campi, dedicata a Maria Assunta e costruita secondo la tipica impostazione romanica con l'abside ad oriente e la facciata ad occidente, sorse quale tappa del pellegrinaggio jacobeo che aveva nel santuario di Pistoia la meta più vicina. 

 

I pellegrini, non potendo attraversare il castello di Campi, deviavano il loro cammino fino ad arrivare al guado sul Bisenzio vicino a Porta Santo Stefano. 

Santa Maria era una sosta ristoratrice per i pellegrini nel lungo viaggio verso Santiago di Compostela, infatti vi trovavano un refettorio e un dormitorio, ora traformato nell cappella dell'Annunciazione.

 

La parte più antica della chiesa era formata dall'attuale abside fino al transetto e conteneva già la cappella di San Jacopo e quella di Sant'Antonio da Padova a destra. 

Col passare dei secoli la chiesetta si ampliò, trasversalmente al corso del fiume, e già nel '400 si presentava a croce latina e con l'aspetto di oggi, eccezion fatta per la navata di destra aggiunta in seguito. 

 

Il secolo XV porta la peste a Campi; numerose sono le vittime, ma nessuna fra i popoli di Santa Maria e limitrofi che avevano invocato la protezione di San Rocco.

Secondo la tradizione sembra che il santo fosse passato da Santa Maria e si fosse fermato nella villa del Trebbio.

 

In ricordo di quella sosta era stata commissionata, in onore del protettore dalla peste, una statua di legno che fu collocata nella suddetta villa, demolita nel 1971.

Ricevuta la grazia del mancato contagio, la statua fu trasportata in chiesa. Dopo il Concilio di Trento, venne fondata una nuova Compagnia, che fu dedicata a San Rocco.

La nuova "societas" si collocò prima nei locali della sagrestia vecchia per poi trovare definitiva sistemazione nell'attuale navata di destra con un oratorio, una grande locale per le riunioni ed un cimitero per la sepoltura dei fratelli.

 

Quando, per Statuto i beni passarono alla Chiesa di Santa Maria, don Antonio Nencioni suo priore, inglobò i locali dell'ex Compagnia nella chiesa dotandola, con l'apertura di appositi archi, dell'attuale navata di destra.

 

Nel '700 venne eretto il campanile absidale demolendo l'antico, a vela, che dava sulla facciata.

 
 

Il monumento oggi

La chiesa fu restaurata a partire dal dopoguerra, a causa dei danneggiamenti provocati dalla ristrutturazione del 1622.

I lavori furono eseguiti tra il 1953 e il 1962 su progetto di Ferdinano Ghelli, che prevedeva una semplice architettura con decorazioni regolari.

Di recente, tra il 1991 ed il 1992, la facciata esterna è stata abbellita di un elegante portico.

 
 
Interno Chiesa di Santa Maria - foto di Andrea Bonfanti

Cosa vedere

Entrando è possibile ammirare a sinistra l'altare dei Rodi (o della Madonna del Carmelo) risalente al 1640 scolpito in pietra serena fatto erigere da Domenico Roti per abbellire l'affresco della Vergine Maria con Bimbo fra i Santi Giovanni battista e Lorenzo.
L'affresco risale al XIV secolo e l'altare che gli fa da cornice è quello dell'antica Compagnia dedicato alla Madonna.
Proseguendo c'è la Cantoria, scolpita in pietra serena e databile alla seconda metà del '500, che faceva coppia con una identica posizionata sull'opposta parete.

 
 

È da notare l'antica Cappella di S. Jacopo, affrescata intorno al 1430 da Mariotto di Cristofano, cognato del Masaccio.

Sul soffitto è visibile la volta, in stile gotico, affrescata con le immagini dei quattro Evangelisti, ciascuno raffigurato con il proprio simbolo, in altrettante lunette dorate su fondo azzurro.

Le pareti della Cappella sono suddivise in lunette e riquadri, all'interno dei quali è possibile ammirare il ciclo di affreschi sulla vita di S. Jacopo, scoperti nel 1843 e restaurati nel 1952.

 

Sulla parete di destra della Cappella, nel tabernacolo spicca l'affresco raffigurante una Madonna in Trono fra i Santi Jacopo e margherita di Antiochia, risalente al XV secolo.

L'affresco e l'altare furono commissionati dalla famiglia Cianamelli (oggi Ciaramelli) e diventarono luogo di intensa devozione per i pellegrini jacopei in viaggio verso la Spagna.

 

Sul muro esterno alla Cappella si possono intravedere i resti di un affresco pregiottesco.

Sulla parete dell'antico refettorio dei pellegrini è da notare un affresco raffigurante l'Ultima Cena, databile al 1450 e attribuito a Stefano di Antonio di Vanni.

 

Il Cenacolo doveva far parte di un trittico che comprendeva la scena della Cattura del Cristo e forse una Crocifissione andata perduta.

Sulla parete di sinistra della sagrestia vecchia è possibile ammirare il Crocifisso della Compagnia di S. Rocco, risalente al XVII secolo, che porta all'apice della croce una statuetta di legno dorato raffigurante il santo.

 
Interno Chiesa di Santa Maria - foto di Andrea Bonfanti

Nell'abside, recante un arco trionfale che un tempo accoglieva un antico organo, vi si trova un affresco raffigurante un Cristo in croce fra i Santi Rocco e Sebastiano, databile al '600.
L'altare seicentesco in pietra serena è stato più volte ridimensionato fino ad essere ridotto alla forma attuale di sola mensa.
Nella navata di destra è situata la Cappella di S. Antonio da Padova che custodisce sull'altare la statua lignea e policromata di S. Rocco.
Sulla parete di destra è posto l'altare del Crocifisso o dei Buti, realizzato nel 1697, inizialmente ubicato in fronte alla Cappella Roti.

 
 

Il SS. Crocifisso ha datazione incerta ed è attribuito alla scuola fiorentina dei primi del '500 o alla cerchia di benedetto da Maiano.

Sulla stessa parete pregevole è il quadro della Compagnia di S. Rocco che rappresenta una Madonna Assunta in cielo con S. Rocco, S. Agata, S. Sebastiano. S. Maria Maddalena dei Pazzi.

L'autore di quest'opera, olio su tela del 1625, è il pittore bolognese Giovanni Gargiolli.

Nella Cappella dell'Annunciazione o delle Messe feriali è possibile ammirare un Crocifisso recante un Cristo morto databile all'inizio del '600 ed attribuibile ad allievi della scuola del Giambologna.

Nel 1993 la cappella è stata arricchita da un'Annunciazione del pittore contemporaneo Antonio Manzi.

 
 

Notizie tratte da:

 

Approfondimenti

Pubblicazioni relative alla Chiesa di Santa Maria:

 


Ultima Modifica: 01/06/2016

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